Foto da dietro le linee - Gela
- racconti dal nascondiglio
- 9 mag 2020
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Foto di gruppo per dei partigiani della Fratelli Bandiera, ai primi di aprile del 1945. Al centro, con la barba, “Rolando” (Nino De Marchi) il comandante. Molti sono armati con i mitra Sten, arma iconica della Resistenza europea, fornita in gran numero dai britannici attraverso gli aviolanci. La foto, purtroppo, manca del mortaio che la brigata catturò al nemico sull’Alpago.

Gli uomini della brigata Ciro Menotti marciano sulla neve nell’altopiano del Cansiglio, inverno 1944-45. Secondo Brietsche, questa brigata ebbe un ruolo fondamentale nel respingere gli attacchi tedeschi contro il Cansiglio nel Febbraio-Marzo del 1945.

Partigiani della brigata Tollot si riposano sul Col Visentin, nella primavera del 1944. La foto conferma, fuor di ogni dubbio, che la brigata non fu “istituita” come dice il capitano Brietsche nell’inverno 1944, ma già esisteva da un pezzo.

A Conegliano, nei giorni della Liberazione, sono fotografati insieme (da sinistra), “Milo” comandante della Nannetti, il generale britannico Dunlop (regional commissioner della zona), e infine “Pagnoca” del gruppo brigate Vittorio Veneto. Fu proprio sulla nomina di Pagnoca a comandante della Nannetti al posto di Milo che Brietsche si impuntò con Tilman, minacciando di abbandonare la missione.

I partigiani della Nannetti sfilano esultanti nella vie di Vittorio Veneto. In primo piano nella foto, il comandante della divisione, “Milo”, Francesco Pesce, nemmeno trentenne. Milo era stato catturato e rinchiuso nel carcere di Belluno nell'aprile del 1944, ma era stato liberato, nel giugno di quell’anno, da un’audace azione garibaldina che, insieme a lui, portò alla fuga di settanta detenuti politici.
Dopo la liberazione venne destituito e poi messo in congedo permanente, in quanto iscritto al PCI.
Picture source: Brunetta, Ernesto. 1943-1945 Veneto e Resistenza [S. l.] ANPI, 2016, p. 262-263; 275-276
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